Perché da più di 50 anni ASSEFA si occupa di India: in questi anni abbiamo acquisito e consolidato una conoscenza profonda del territorio indiano, dei villaggi, della cultura e della mentalità dei suoi abitanti, e abbiamo conquistato la loro fiducia. E’ un sentimento di amicizia e di rispetto che ci lega alle persone che sosteniamo, non un rapporto dall’alto.

Perché il pensiero di Gandhi per una società nonviolenta, in cui ciascuno abbia la possibilità di mantenersi in maniera autonoma, legata al proprio territorio e rispettosa di qualunque diversità, è l’insegnamento che guida le nostre azioni, i progetti che seguiamo, il modo in cui interagiamo con gli altri, chiunque essi siano.

Perché sostenere ASSEFA vuol dire impegnarsi per un modello di sviluppo diverso, sostenibile, aperto al dialogo interreligioso e interculturale, di mutuo rispetto.

Perché ASSEFA lavora con l’India coinvolgendo direttamente le popolazioni locali: il microcredito, i prestiti, le iniziative di cultura sanitaria, sono solo alcuni dei modi con cui incoraggiamo l’autonomia supportando la fase iniziale delle varie iniziative e lasciando poi la gestione agli abitanti dei villaggi con cui lavoriamo.

Perché il nostro è un approccio olistico, a tutto tondo: il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle persone che sosteniamo passa necessariamente da un cambiamento culturale, progettuale, di mentalità. E noi di ASSEFA vogliamo esserci in tutti questi momenti, perché crediamo che l’aiuto una tantum serva a poco, laddove un supporto costante – lavorare insieme! – per migliorare è una opportunità concreta di cambiare le cose.

Perché crediamo nella relazione trasparente con i nostri donatori: da sempre cerchiamo di tenere le spese organizzative il più basse possibile, in alcuni casi inesistenti, perché tutto quello che raccogliamo possa essere inviato in India. Dal 2010 siamo affiliati all’IID (Istituto Italiano della donazione) che ci ha selezionato e inserito nel database “Io Dono Sicuro”. Da anni abbiamo un bilancio sociale attraverso il quale ci raccontiamo e “diamo i numeri” (e che potete trovare su questo sito).

Perché facciamo dell’affidabilità un punto fermo: ci piace la politica dei piccoli passi concreti e sostenibili, che portino a risultati stabili, tangibili, documentati.