Nello scorso mese di novembre, invece delle consuete benefiche piogge monsoniche, sulle coste del Tamil Nadu si sono riversate per diversi giorni precipitazioni torrenziali di un’intensità che non si vedeva da oltre 100 anni, che hanno causato 270 morti, migliaia di sfollati e causato danni incalcolabili nella capitale Chennai e in tutte le zone costiere.
“Situazione inaudita e senza precedenti”: così è stato descritto il disastro ambientale che ha travolto il Tamil Nadu. Le immagini di Chennai riprese dall’alto mostrano interi quartieri parzialmente sommersi. Molti ponti sono stati messi fuori uso dallo straripamento dei fiumi. Centinaia sono i sommozzatori e le squadre dell’esercito che hanno cercato di soccorrere le vittime.
Se inizialmente si è dato semplicisticamente colpa alla pioggia, ora emerge in tutta la sua follia la responsabilità di uno sviluppo innaturale del territorio. Uno sviluppo urbano folle, incontrollato e senza alcun rispetto per l’ambiente, un contesto su cui gli effetti dei cambiamenti climatici in corso agiscono con ancora più devastazione.
Il disastro di Chennai dovrebbe suonare da sirena d’allarme per tutti i sostenitori del mantra «crescita prima di tutto». È indubbio che il paese, per provare a competere con le altre economie mondiali, necessiti di infrastrutture e potenziamento dello scheletro produttivo – strade, ponti, stazioni, aeroporti, dighe, fabbriche – che crei nuovi posti di lavoro e nuove – migliori – opportunità di business. Ma il subcontinente è formato da un territorio estremo ed estremamente delicato nel rapporto di interdipendenza che lega l’ambiente ai fenomeni naturali. Un ecosistema che non si può pensare regga l’impatto di una crescita esplosiva e sregolata.
Nelle zone costiere, che hanno richiamato meno l’attenzione dei media, la popolazione è costituita principalmente da pescatori e da contadini senza terra, che lavorano a giornata e che ora sono disperati e privi di mezzi di sussistenza. ASSEFA, che ha già soccorso queste popolazioni al tempo dello tsunami del 2004 e da allora è presente sul territorio con alcuni progetti, si è attivata per prestare una prima assistenza alle famiglie colpite fornendo generi alimentari, materassi, acqua potabile ed assistenza sanitaria, in modo particolare alle donne incinte e ai bambini.
Donando 50 € E’ possibile sostenere una famiglia per 10 giorni, con cibo e il necessario per dormire, ma donazioni di qualsiasi importo possono essere fondamentali in questa situazione di emergenza. Regala un po’ di serenità a queste famiglie, puoi farlo anche utilizzando il comodo strumento di donazioni online, specificando il nome del progetto “Emergenza alluvione in Tamil Nadu”. Oppure usa i canali tradizionali (bonifico e bollettino postale), troverai gli estremi in questa pagina (ricorda sempre di specificare la causale).