Anima del sistema scolastico ASSEFA
Miss Vasantha è l’ispiratrice e la responsabile del progetto scolastico ASSEFA, che in Tamil Nadu coinvolge scuole frequentate da quasi 12000 alunni. Da oltre 40 anni si occupa di questo settore di vitale importanza, da cui dipende il futuro delle comunità rurali del sud dell’India. A lei fa capo tutta l’attività relativa al sostegno a distanza promosso da ASSEFA, grazie al quale negli anni passati circa 12000 bambini hanno potuto ricevere con l’istruzione i presupposti per una vita dignitosa e libera dai condizionamenti della povertà e dell’emarginazione.
Le rivolgiamo alcune domande sulle vicende che l’hanno portata a dedicare la sua vita a questo straordinario progetto di solidarietà.
La mia era una famiglia “gandhiana”. Muthiah, mio padre, era un attivo seguace di Gandhi e collaboratore di Vinoba Bhave, colui che camminò a piedi (padayatra) attraverso tutta l’India per chiedere ai grandi proprietari appezzamenti di terra per i contadini che ne erano privi. Egli raccolse così in dono 4.200.000 acri di terra, che furono distribuiti a migliaia di contadini. ASSEFA nacque proprio per sostenere i contadini assegnatari nel difficile percorso verso l’autonomia economica.
Io ero laureata, ma chiesi di aiutare questi contadini senza terra e cominciai a lavorare con lo staff di ASSEFA nel 1978. Mi era stato affidato il compito di visitare i villaggi impegnati nei progetti di sviluppo per controllare il corretto uso dei prestiti da parte della popolazione. Ma mi resi conto che i bambini lavoravano in età troppo precoce o quanto meno erano trascurati dai genitori che stavano lavorando e non avevano alcuna istruzione.
Ne parlai con S. Loganathan, il Direttore dell’ASSEFA, e gli feci presente la necessità di creare delle scuole. Egli fu subito d’accordo con me, ma mi disse che per il momento non c’erano possibilità finanziarie.
Non potevo aspettare e andai nel villaggio di Vadugapatti per incontrare le donne, le madri dei bambini. Parlai dell’importanza della scuola per il futuro di tutta la comunità e suggerii di risparmiare una ciotola di riso alla settimana per fornire cibo all’insegnante che avrebbe fatto scuola e ai bambini: così sarebbe stato possibile avviare la scuola. Io temevo che le donne fossero troppo povere per poter risparmiare una tazza di riso, e anche che non fossero abbastanza interessate all’istruzione per i loro bambini. Invece, quando tornai, trovai 25 tazze colme di riso. Ora era possibile iniziare la scuola, ma nessuna maestra voleva vivere nel villaggio, per cui fui io stessa a insegnare ai bambini di Vadugapatti. Dopo circa sei mesi trovai un’insegnante disponibile e le affidai la scuola.
Allora iniziai immediatamente ad organizzarne un’altra e poco alla volta, con la collaborazione dello staff di ASSEFA, riuscii a realizzare moltissime scuole (il numero di 130 scuole attualmente attive è dovuto all’accorpamento di alcune di esse o al passaggio di altre al sistema statale, n.d.r.).
Fin dall’inizio una particolare attenzione venne dedicata all’istruzione delle bambine, le più vulnerabili nella società, che difficilmente venivano giudicate meritevoli di istruzione. Da principio non fu facile convincere i genitori, ma ora nelle scuole ASSEFA le bambine sono circa il 48% degli studenti.
E’ vero. Io ero convinta che si dovesse mettere in atto un sistema olistico ai fini di realizzare tutto il progetto di Gandhi. L’idea che sta alla base del progetto educativo è quella di coinvolgere il cuore, la mente e la mano. Vinoba diceva che se l’educazione avesse soltanto lo scopo di imbottire il cervello di nozioni, la biblioteca sarebbe l’essere più sapiente sulla terra. Le scuole ASSEFA stanno educando i bambini a “promuovere la crescita intellettuale, fisica, economica e spirituale del bambino”. Il programma educativo comprende anche il lavoro manuale come materia di insegnamento.
I bambini sono spinti ad essere persone nonviolente e solidali, in armonia con la loro comunità. Yoga e meditazione insegnano il dominio su di sé e favoriscono la capacità di concentrazione, che è utilissima anche per lo studio. Recentemente ASSEFA ha preparato un corso di educazione alla Pace e alla Nonviolenza ed io ho curato dei piccoli manuali dedicati a questo scopo.
L’educazione alla democrazia ha uno spazio importante nella scuola. Nella loro balar sabha (cioè l’assemblea dei bambini) gli studenti si addestrano alla ricerca del bene comune e assumono su di sé le necessarie responsabilità. Vengono eletti dei “ministri” e si forma un “Gabinetto operativo” presieduto da un “Presidente del Consiglio”, il leader degli studenti. Viene eletto anche un relatore ufficiale. Nel Balar sabha, i ministri presentano le loro relazioni e rispondono alle domande dei membri del parlamento. Questo consente ai ragazzi di formarsi al senso civico e a dare priorità ai doveri piuttosto che ai diritti.
I ministri del Balar sabha vengono incaricati di occuparsi realmente ed efficacemente dei diversi campi di comune interesse, che non riguardano soltanto lo studio, ma tutta la vita scolastica. Uno di questi incarichi è la cura della salute. Il kutty doctor, piccolo dottore (che può essere un bambino o una bambina) è addestrato con gli opportuni insegnamenti a curare la salute di tutti i suoi compagni: deve individuare le più frequenti malattie, seguire la crescita dei compagni. Ogni settimana deve organizzare una giornata della salute, in cui si verificano le condizioni di crescita di tutti, si imparano nozioni di igiene della persona e dell’ambiente, si impartiscono lezioni anche sulla medicina tradizionale (siddha) e quindi si insegna a riconoscere le piante medicinali.
Altri studenti sono incaricati di organizzare il tempo libero, le feste, gli spettacoli. Questi consentono di ricuperare la cultura tradizionale o vengono usati per trasmettere insegnamenti morali o inerenti la salute.
Anche il momento della preghiera è affidato alla responsabilità dei ragazzi. E’ uno di loro che recita la formula nella quale ci si rivolge a Dio in tutte le sue manifestazioni. La maggioranza della popolazione è induista, ma nelle scuole si leggono anche testi sacri dal Corano e dal Vangelo: così è possibile frequentare la scuola anche per i ragazzi musulmani o cristiani.
Il sistema di reclutamento degli insegnanti ASSEFA privilegia candidati che, oltre ad avere una buona cultura di base e un forte interesse per l’approfondimento, pratichino yoga, meditazione e abbiano attitudine a questo lavoro, abilità di esecuzione, entusiasmo, equilibrio e capacità di immedesimarsi con i problemi dei loro alunni. Meglio se provengono da scuole ASSEFA.
Viene loro chiesto di vivere preferibilmente nel villaggio, che, nella sua Assemblea, ha l’ultima parola sulla scelta tra i candidati proposti da ASSEFA.
Meeting periodici sono organizzati per consentire l’aggiornamento e lo scambio di consigli, specie nell’affrontare problemi della scuola. Training periodici sono invece proposti da ASSEFA, con la collaborazione di Maestri di vita per la crescita umana, nonviolenta e spirituale degli insegnanti, in modo che siano anche interiormente costruttori di pace.
Inizialmente le comunità rurali particolarmente povere vengono sostenute con programmi economici per venire incontro ai loro bisogni basilari. In seguito si promuove un percorso delle comunità verso l’indipendenza economica: una strada che spesso ha dato buoni risultati e in taluni casi ha portato il villaggio a sostenere il costo della scuola con mezzi propri. In altri casi la scuola viene finanziata mediante il sostegno a distanza, ma le somme che arrivano con questo canale vengono usate per tutti i bambini che frequentano la scuola, in modo che gli scolari – sia quelli sponsorizzati che gli altri – abbiano le stesse possibilità.
Il Sistema Scolastico ASSEFA è oggi articolato in Scuole materne, Scuole elementari, Scuole medie, Scuole superiori, Scuole secondarie superiori, Educazione integrativa, Corsi professionali, Educazione tecnica.